Castelsardo
Castelsardo comune |
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Dati amministrativi | |||||
Stato | Italia | ||||
Regione | Sardegna | ||||
Provincia | Sassari | ||||
Sindaco | Matteo Giovanni Santoni (lista civica) dal 31/05/2010 | ||||
Territorio | |||||
Coordinate | 40°54′49″N 8°42′48″ECoordinate: 40°54′49″N 8°42′48″E (Mappa) | ||||
Altitudine | 114 m s.l.m. | ||||
Superficie | 45,48 km² | ||||
Abitanti | 5 861[1] (30-6-2011) | ||||
Densità | 128,87 ab./km² | ||||
Frazioni | Lu Bagnu, Multeddu, San Giovanni, Terra Bianca | ||||
Comuni confinanti | Sedini, Sorso, Tergu,Valledoria | ||||
Altre informazioni | |||||
Cod. postale | 07031 | ||||
Prefisso | 079 | ||||
Fuso orario | UTC+1 | ||||
Codice ISTAT | 090023 | ||||
Cod. catastale | C272 | ||||
Targa | SS | ||||
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa) | ||||
Nome abitanti | castellanesi | ||||
Patrono | sant'Antonio abate | ||||
Giorno festivo | 17 gennaio | ||||
Localizzazione | |||||
Posizione del comune di Castelsardo all'interno della provincia di Sassari |
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Sito istituzionale |
Castelsardo, talvolta Castel Sardo,[2] (Castheddu in castellanese, Casteddu Sardu in sardo) è un comune italiano di 5 861[1] abitanti dellaprovincia di Sassari in Sardegna.
Castelsardo si affaccia al centro del Golfo dell'Asinara, nella regione storica dell'Anglona nel nord della Sardegna, in un susseguirsi di coste rocciose trachitiche con piccole insenature, con l'eccezione della spiaggia di Lu Bagnu. Grazie a questa posizione la località, oltre ad essere esposta ai venti, gode di un panorama unico spaziando su tutte le coste del golfo, comprese quelle della Corsica.
Con la caduta dell'Impero Romano e la presa di potere da parte dei vari Giudici, con l'andare degli anni molte terre vennero donate alla Chiesa e a vari ordini monastici (si deve tener conto che nel periodo fra il Cinquecento e Seicento la Sardegna era una regione ricchissima di terre e bestiame e l'entità di quelle donazioni era notevole).
A pochi chilometri venne fondato l'importantissimo monastero benedettino di Tergu, ora in fase di studio archeologico, mentre sul colle di Frigiano vi era già un monastero probabilmente di eremiti antoniani, intorno a cui si aggregò la popolazione locale, per lo più dispersa in focolai rurali. Tale centro di aggregazione perse di importanza, per divenire poi un lazzaretto, quando nel 1102 venne fondato il castello della famiglia genovese dei Doria, battezzato Castelgenovese o Castel Doria. Questa è considerata la data ufficiale di fondazione del castello, ma studi successivi indicano come data ben più probabile il 1270, periodo principe dell'incastellamento feudale nel Nord-Sardegna.
Gli abitanti della zona, si trasferirono progressivamente all'interno della rocca, dotata di un approdo indipendente e di numerose vasche per la raccolta dell'acqua. Quella fu la nascita del paese così come ancora oggi possiamo vederlo, nonostante l'urbanizzazione avvenuta dal 1950 ad oggi. Esso fu, con qualche breve parentesi, la sede dei Doria in Sardegna durante le varie lotte per il possesso dell'isola che portarono allo sfinimento di tutte le forze in campo. A cominciare dai Doria, passando per i Giudici di Arborea del casato dei Cappai de Baux, tanto che la moglie di Brancaleone Doria, Eleonora D'Arborea, vi abitò per anni, fino agli aragonesi, che uscirono vincitori dagli ultimi conflitti, ma dopo aver pagato un alto prezzo in termini di vite, denari e tempo. Castelsardo fu l'ultima città dell'isola a venir inglobata dal Regno di Sardegna aragonese, nel 1448, lo stesso anno in cui venne nominata Città Regia.[3] Dai confini del Regno sardo restò fuori solo l'arcipelago della Maddalena, che venne annesso da Vittorio Amedeo III di Savoia nel 1767-69.[4]
La rocca, così come era stata concepita, risultò imprendibile fino all'avvento delle armi moderne. Dal 1520 (la data non è certa) il paese venne rinoniminato Castillo Aragonés (Castel Aragonese); nel frattempo divenne sede vescovile, sostituendo così l'ormai scomparsa Ampurias, di cui però conservò la denominazione; nel 1586 si ha l'inizio della costruzione della cattedrale. Nel romanzo di Giulio Angioni intitolato Le fiamme di Toledo, del 2006, l'autore mette in scena, sugli spalti del castello, una lunga disputa teologica, verosimilmente svoltasi, verso il 1550, tra Gaspar Centelles, allora governatore del castello, e il giovane magistrato cagliaritano Sigismondo Arquer: ambedue finirono sul rogo per eresia in Spagna ai tempi di Filippo II.
Nel 1767 Castelsardo, sotto la dinastia sabauda, assunse l'attuale denominazione durante il regno di Carlo Emanuele III, mentre a differenza di altre città regie, come Alghero, Bosa, Cagliari, Oristano e Sassari, conservò le barre d'Aragona del passato regime nello stemma, invece di sostituirle con la croce dei Savoia.
La città cominciò a perdere di importanza verso la prima metà dell'ottocento, schiacciato da dei proprietari terrieri troppo autoritari e da un impoverimento della vita culturale e sociale, unica alternativa alle poche terre coltivabili, dovuta al progressivo allontanarsi dei seminaristi, dei frati, del vescovo.
La peste di fine secolo, arrivata con notevole ritardo rispetto al resto dell'isola, completò l'opera condannando il paese al periodo più povero della propria storia, superato grazie ai molti figli emigrati e poi rientrati, ai finanziamenti delle varie amministrazioni, all'industria del turismo, sempre attenta ai luoghi ricchi di mare, fascino e storia.
Attualmente è in corso un adeguamento delle infrastrutture atte alla ricezione di un turismo attento e colto, nonché un rilancio delle iniziative culturali tra cui non ultima la riqualificazione della biblioteca.